La più grande e preservata della cerchia aureliana, ospita il Museo delle Mura di Roma. Il nome attuale, che sostituì l'antica denominazione di porta Appia derivato dalla Via Appia Antica che ne usciva, è dovuto alla basilica omonima cui la strada consolare conduce. Eretta da Aureliano a due fornici sulla direttrice della porta Capena delle mura Serviane, fu ricostruita da Onorio che la ridusse a un solo fornice e restaurata da Belisario e Narsete con marmi tolti ai monumenti che fiancheggiavano la strada consolare. L'arco d'entrata, sormontato da due gallerie coperte e da un cammino di ronda scoperto e merlato, è fiancheggiato da due imponenti torri, pure merlate, quadrangolari nel basamento e semicilindriche nella parte alta, con ordini sovrapposti di finestre centinate. Sul piedritto sin. è una raffigurazione dell'arcangelo Gabriele, con un'iscrizione che ricorda la sconfitta delle truppe di Roberto d'Angiò nel 1327; sulla chiave di volta all'interno è una sigla in greco e una croce entro un cerchio.