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Portico di Ottavia

localita

via del Portico d'Ottavia 00100 Roma (RM)
Uno dei più suggestivi ambienti romani, il monumentale passaggio fu eretto da Quinto Cecilio Metello nel 146 a.C., rifatto nel 27-23 a.C. da Augusto - che lo dedicò alla sorella Ottavia - e ricostruito nel 203 da Settimio Severo e Caracalla. Era costituito da un portico doppio, largo 119 m e lungo 132, che racchiudeva il preesistente tempio di Giunone Regina e quello, allora innalzato, di Giove (il primo in Roma interamente di marmo); in occasione del rifacimento augusteo fu ampliato verso nord a inglobare anche la curia e la biblioteca di Ottavia. Del portico, al cui interno erano custodite numerose opere d'arte e che dal Medioevo fino all'abbattimento del Ghetto fu sede della pescheria della città (una lapide a destra dell'arcone che sostituì nel Medioevo due colonne originarie ricorda il curioso privilegio dei Conservatori di ottenere le teste dei pesci che superavano una lunghezza prefissata), è oggi visibile una parte del fronte, col monumentale propileo a colonne corinzie della fase severiana (iscrizione sull'architrave sostenente il timpano); questo funge da ingresso alla chiesa di S. Angelo in Pescheria (da qui il nome del rione), diaconia di antica fondazione (755) detta dal sec. XII «in foro piscium»; restaurata più volte (nel 1870 fu arretrata l'abside), presenta la facciata inserita nel colonnato posteriore.
Informazioni
Metro: Circo Massimo (B)