La residenza (attualmente chiusa al pubblico), a doppio atrio di antico impianto, rinnovata nel I secolo e con splendida decorazione pittorica, appartenne a una famiglia di origine servile; il primo dipinto (un Priapo fallico contro il malocchio) è subito nel vestibolo, fiancheggiato dalle tradizionali botteghe date in affitto. Nell'atrio sono due casseforti e un fregio con Amorini, sotto il quale sono raffigurati bambini intenti a fare sacrifici; tra le stanze che vi affacciano spiccano, perle decorazioni, quelle a sinistra dell'ingresso, mentre dal lato destro dell'atrio si passa all'appartamento delle donne, impostato a sua volta su un atrio. Gli ambienti che aprono sul peristilio, riedificato nelle forme originarie, sono decorati con scene mitologiche e "di genere"(nel triclinio, Amorini intenti a pratiche sportive).