Dietro il muro di cinta del cimitero si trovano avanzi di un baluardo «a tenaglia», che sbarrava la valletta verso il fiume Akragas. La grandiosa opera difensiva di età greca è costituita da due settori di muro ad angolo acuto rivolto verso la città, rafforzato all'esterno da un torrione, di cui si conservano i filari più bassi. Verso nord-est si trovano i resti della porta di Gela, sotto la quale passava una strada incavata nella roccia che scendeva al vallone dell'Akragas. Presso la porta, sulle pareti della trincea, si notano nicchiette, in parte rivestite di stucco, appartenenti a un santuario rupestre dedicato a divinità ctonie e destinate ad accogliere le immagini sacre («pínakes»).