Comunicante con quello di Augusto, era chiamato anche «forum Minervae» o «Palladium» dal tempio dedicato dalla dea, e «Transitorium» o «Pervium» perché punto di passaggio tra la Suburra e il Foro Romano. Iniziato da Domiziano e compiuto da Nerva nel 97, era lungo c. m 150 ma largo solo m 45, essendo ricavato nello stretto spazio libero tra i vicini, preesistenti complessi; la piazza, conclusa dal tempio cui si appoggiava dall'esterno un'esedra aperta verso la Suburra (la «Porticus Absidata»?), era recintata da muri in blocchi di peperino, ai quali si addossavano, a causa della ristrettezza dell'area, le colonne del portico. Le strutture del complesso rimesse in luce, cui si può accedere anche attraverso il foro di Augusto, appartengono al tempio di Minerva, di cui resta il nucleo informe del podio, e a destra, come parte del portico, le cosiddette *Colonnacce, sorreggenti un attico con fregio a bassorilievo (Minerva e scene di lavori femminili). Sul lato di via dei Fori imperiali contermine all'area archeologica del Foro Romano, la campagna di scavo intrapresa nel 1995 ne sta portando alla luce altre strutture.