I primi ritrovamenti casuali avvennero tra il XVI e il XVII secolo nell'area compresa tra S. Marco Venere, Carmiano e Varano. Fu Carlo di Borbone, nel 1749, a dare avvio a un'organica esplorazione archeologica della collina di Varano, che portò all'individuazione di 19 tra edifici e complessi vari in parte reinterrati dopo averne asportato i dipinti, le sculture e le suppellettili (trasferite nel Palazzo Regale di Portici). In seguito sull'area calò il silenzio e solo nel 1950 ripresero le campagne di scavo, tuttora in corso e che hanno a oggi riportato alla luce cinque residenze dell'antica città romana: villa Arianna e villa S. Marco, villa Petraro e villa Carmiano, reinterrate, e il cosiddetto "Secondo complesso". Villa S. Marco, così detta per una cappella qui costruita nel '700, fu eretta nella prima epoca imperiale e rimaneggiata in età claudia. L'accesso, oggi dalla zona delle terme, conduce ai tre ambienti del “calidarium”, “tepidarium” e “frigidarium”, da cui si passa al giardino porticato con piscina.