Il museo, fondato nel 1934, documenta l'Irpinia preistorica, sannitica e romana in un arco di tempo che va dal IV millennio a.C. al VI secolo d.C. Espone materiali reperiti nelle necropoli eneolitiche di Madonna delle Grazie (Mirabella Eclano) e di Ariano Irpino, nonché in quella di Cairano, risalente all'età del Ferro. I pezzi più preziosi sono però le statuette lignee di tipo italico provenienti dagli scavi del santuario della dea Mefite nella valle di Ansanto (Rocca San Felice). Da un edificio pubblico dell'antica Abellinum proviene il mosaico pavimentale, d'età imperiale, detto delle Stagioni, in quanto vi si scorge l'allegoria dei periodi dell'anno; sempre da Abellinum un'urna marmorea del I secolo d.C., con la raffigurazione di Tiberio che sacrifica ad Augusto; da Aeclanum (Mirabella Eclano) arriva la statua del Niobide, replica di età ellenistica, mentre dalla Dogana di Avellino proviene il Pothos, copia romana di un originale di Scopa. Vi sono inoltre una pinacoteca (presso l'ex Carcere borbonico in via Dalmazio), con dipinti di artisti napoletani del XVII-XIX secolo, una raccolta di porcellane prodotte da manifatture napoletane e straniere fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo e un presepe artistico settecentesco