Ancora conserva la pavimentazione e i caloriferi di quando, all'inizio del '900, era una scuola. Oggi, questo edificio lungo bulevard Marija Luiza accoglie il notevolissimo Museo Storico-Artistico di Varna, dall'immenso patrimonio stimato in oltre mezzo milioni di pezzi, esposti a turnazione. Oreficerie dei due regni bulgari e una collezione di icone, con opere, tra gli altri, dei fratelli Zograf e di maestri russi, sono esposte accanto a reperti di antiche culture, tra cui ceramiche neolitiche e stele antropomorfe di età trace. Spiccano i ritrovamenti archeologici dalla necropoli alle porte della città di Varna (4600 a.C.), formata da tombe con funzione sepolcrale (gli uomini erano sepolti dritti, le donne in posizione fetale) e altre con funzione rituale, vuote e dedicate a una divinità. I monili d'oro, magistralmente cesellati, lasciano intendere che questa sia una delle prime civiltà ad avere elaborato una tecnica di lavorazione del prezioso metallo. Rapporti tra questa cultura straordinariamente avanzata e le altre civiltà mediterranee sono invece dimostrati dalle conchiglie rinvenute nella necropoli. Intatta, la tomba N. 43 è la scoperta più eclatante, dove era un capo politico e religioso, sepolto con un arco e uno scettro ricoperti d'oro, una lancia in bronzo, vesti e un sudario rivestito di placche d'oro, esposti al Museo di Varna insieme a splendide ceramiche. Stele funerarie e altri oggetti di età greco-romana, in gran parte proveniente dalle Terme, completano l'esposizione insieme a oreficerie bizantine, reliquiari, croci in oro e un notevole fonte battesimale di epoca cristiana.