Disposto su un altopiano basaltico, in sito di pregio ambientale fra ulivi secolari e macchia di lentischio, è tra i più grandi e meglio conservati della Sardegna. Presenta diversi aggregati di capanne ad andamento circolare, gravitanti su cortili con cisterne e pozzi in comune. Rivestono particolare importanza, al limite ovest, i resti di due edifici rettangolari, forse tempietti, che richiamano per le loro strutture le costruzioni a mègaron dell’architettura micenea. I numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi, oggi al Museo archeologico di Dorgali, hanno permesso di indicare una datazione al periodo che va dal Bronzo medio al Bronzo recente (grosso modo tra il 1600 e il 1100 a.C.).