La chiesa della comunità serbo-ortodossa incombe con la sua mole di cupole azzurre sulla riva sinistra del Canale grande.<br>L’edificio fu costruito su progetto di Carlo Maciachini e aperto al culto nel 1869: la grande cupola centrale è affiancata dalle semicupole a copertura dei quattro bracci della croce greca e sovrasta in altezza (40 metri) i quattro campanili angolari, anch’essi coronati da cupolotti. Il tempio presenta facciate ‘importanti’ su via S. Spiridione, la frontale, e su piazza S. Antonio Nuovo, quella a nord. L’alternanza di pietra bianca e arenaria accentua le linee orizzontali che percorrono l’intero edificio, mentre i mosaici, opera di maestri muranesi, scintillano sulle facciate principali. <br>L’interno, con appariscente iconostasi e arredi in argento, riluce di affreschi a fondo oro che simulano dei mosaici. Di straordinario valore le quattro icone russe di inizio Ottocento che ornano il livello inferiore dell’iconostasi; una Croce gemmata d’oro e d’argento – con Gesù crocifisso, la Madonna e S. Giovanni – sovrasta l’altare; all’ingresso e la lampada votiva d’argento donata da Paolo Romanov (il futuro zar Paolo I) in occasione di una sua visita a Trieste, il 6 gennaio 1772.