È il parco pubblico più ampio di Roma (184 ettari con 6.5 km di perimetro), erede di un complesso di caccia e di svago settecentesco. La residenza, detta anche Bel Respiro, fu creata nel 1644-52 per Camillo Pamphilj, nipote di Innocenzo X. Dopo gli ampliamenti e le profonde modifiche nel disegno del verde operati a metà '800, e l'apertura nel 1960 del tratto dell'Olimpica intitolato a Leone XIII che ha 'spaccato' in due il giardino, il complesso fu acquistato dallo Stato e dal comune e fu aperto al pubblico negli anni Sessanta del Novecento. Oltrepassato il monumentale arco d'ingresso (1859), si trova la palazzina Corsini, settecentesca ma rimaneggiata nell'800; il percorso costeggia poi le arcate dell'acquedotto Paolo, realizzato da Paolo V nel 1609-1612, ripristinando in parte quello di Traiano. Oltre la valle dei Daini, viale del Maglio raggiunge la neoromanica Cappella funeraria (Edoardo Collamarini, 1896-1902) e costeggia il giardino del Teatro, in origine ad aiuole geometriche ma ridisegnato all'inglese nel 1854; della sistemazione seicentesca conserva l'articolazione perimetrale, il ninfeo dei Tritoni, un'ampia esedra («teatro») e la fontana di Venere. La scalea che sale al livello superiore offre una bella visuale sul giardino segreto e sul casino del Bel Respiro (detto anche delle Allegrezze o delle Statue). Opera di Alessandro Algardi e Giovanni Francesco Grimaldi (1644-48), l'edificio riprende, nella decorazione con marmi antichi delle facciate, soluzioni già adottate a Roma nella seconda metà del '500; le fronti principali sono impostate su due livelli: il giardino segreto, chiuso sul fondo da un muro con statue e bassorilievi, e un terrazzamento panoramico più alto. L'interno ha una pianta d'ispirazione palladiana, con ambienti decorati a stucco e affreschi del Grimaldi. Nell'area è una necropoli romana costituita da due colombari di età augustea (gli affreschi staccati sono al Museo Nazionale Romano) e adrianea, e da una tomba con facciata a opus quadratum in tufo recante al centro, scolpita in peperino, una finta porta simboleggiante il passaggio all'aldilà (sec. I a.C.). Lungo viale del Monumento ai Francesi s'incontrano in successione le diroccate serre ottocentesche, la Villa vecchia (facente parte del primo nucleo della tenuta) e il giardino dei Cedrati lungo l'acquedotto Paolo. Nella valle sottostante, dove si trovano due fontane dell'Algardi, ha inizio, scenograficamente sistemato nel '700, un canale con tre cascate artificiali che sfocia in un romantico laghetto.