Nel giugno del 2003 è stato inaugurato il museo che, insieme a due istituzioni cittadine - l'Archivio nazionale cinematografico della Resistenza e l'istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea - costituisce un importante centro di ricerca e divulgazione sulla storia contemporanea. L'allestimento del museo non si limita ai ridotti spazi dell'edificio, ma si collega ai luoghi del territorio urbano ed extraurbano che ne condividono l'ispirazione. In mostra non ci sono che sporadici oggetti, un paio in tutto. Protagoniste sono, invece, installazioni grafiche e multimediali che, tramite testimonianze, immagini e suoni, a partire dalla reception del piano terra e proseguendo nel portico e lungo lo scalone, introducono ai temi evocati dai luoghi della memoria. Pur partendo dal contesto cronologico e territoriale del periodo 1938-45 a Torino e nella sua provincia, il museo offre un ventaglio di occasioni per aprirsi a una più vasta riflessione sul valore dei diritti e della liberta nella nostra storia presente. Tre sale del primo piano sono destinate a mostre temporanee, proiezioni, incontri e conferenze; nel seminterrato è invece allestita l'esposizione permanente sul tema della guerra in città. Dalla sotterranea sala del tavolo si accede all'ampio rifugio antiaereo privato, dotato di panche, latrine, illuminazione e ventilazione, costruito per i dipendenti del quotidiano La Gazzetta del Popolo, che aveva sede nell'isolato, ma utilizzato anche da abitanti del quartiere, riscoperto a 12 metri di profondità durante il restauro del palazzo.