Il sito di Pantàlica (m 425), un alveare di tombe a picco sulla valle dell'Ànapo, possiede una suggestione e un fascino particolari, circondato com'è da una natura splendida e incontaminata, e non stupisce che, nel 2005, la necropoli sia stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Non vi sono case, non vi sono alberi e neppure strade; solo un tavolato roccioso percorso da pochi sentieri, incassato fra pareti a precipizio scavate nel corso dei millenni dalle acque del fiume e da quelle di un suo affluente, il Calcinara. Tutte caratteristiche che fecero di Pantàlica una fortezza naturale, che tra il XIII e l'VIII secolo a.C. ebbe il suo maggiore sviluppo. Venne fondata da popolazioni indigene che probabilmente abbandonarono la costa per sfuggire all'invasione di nuove popolazioni italiche. Della città che fiorì, l'antica Hybla, è rimasto solo il grande basamento rettangolare tagliato a grossi blocchi dell'Anàktoron, il cosiddetto palazzo del Principe. Scarsamente abitato dopo la colonizzazione greca, il sito tornò a ripopolarsi durante il periodo bizantino per poi perdere importanza con la dominazione araba. Le circa 5000 tombe a grotticella naturale e a inumazione multipla che si trovano nella sterminata necropoli risalgono a periodi diversi. Paolo Orsi le ripartì in cinque gruppi: due (la necropoli Nord e quella Nord-Ovest) risalenti al XIII-X secolo a.C. e tre (le necropoli Sud, di Filiporto e della Cavetta) al IX-VIII secolo a.C. Provenendo da Ferla si lascia l'auto alla sella di Filiporto, antico ingresso alla città, dove sono visibili i resti della trincea di fortificazione, e attraverso un taglio nella roccia si giunge alla necropoli di Filiporto. Da qui parte un viottolo che, seguendo il versante sud del pianoro raggiunge i resti del villaggio bizantino di S. Micidiario, l'oratorio di S. Micidiario e il fondovalle dove scorre l'Ànapo. Risalendo, si susseguono l'oratorio di S. Nicolicchio, la necropoli Sud, un altro villaggio bizantino e l'Anàktoron. Sull'altro versante, sono la necropoli Nord-Ovest, la Cavetta, il villaggio bizantino della Cavetta e la necropoli Nord. La necropoli si trova all'interno della Riserva naturale Pantàlica, valle dell'Ànapo e torrente Cava Grande, istituita nel 1997, che comprende i territori di Sortino, Ferla, Càssaro e Buscemi e che costituisce una delle aree più suggestive della Sicilia a livello paesaggistico, archeologico, geologico e botanico.