Il luogo dello scontro tra romani e cartaginesi è oggi un'area archeologica che racchiude il colle occupato dalla città di Canne, abitata per molti secoli grazie alla posizione a metà strada tra Canosa di Puglia (l'antica Canusium) e Barletta Qui, il 2 agosto del 216 a.C., i romani subirono una delle maggiori disfatte della loro storia bellica: pur essendo superiori in numero (50000-80000 contro 40000-50000 nemici), le truppe caddero nell'astuta trappola tesa da Annibale, che le attirò al centro dello schieramento cartaginese chiudendole quindi con una mossa a tenaglia e facendole massacrare da truppe a cavallo giunte in rinforzo; 10000 soldati romani caddero prigionieri dei punici, mentre gli altri ripiegarono su Canusium, e ben pochi ebbero il coraggio di ritornare nell'Urbe. Dall'antiquarium, i cui materiali spaziano dall'età eneolitica al medioevo, si entra nella cittadella dall'antica porta,oltrepassata la quale si percorre la via principale, delimitata da edifici e 'arredata' con colonne e cippi. Il punto più alto del colle - da dove l'occhio spazia su tutta la valle dell'Òfanto - è occupato dall'impianto di due luoghi di culto cristiani: la Basilica minore, a navata unica, e la Basilica maggiore, sotto la quale sono resti del IV secolo a.C. e preistorici. A sud-est della romana Canne è stato individuato un villaggio àpulo, nel sito che, per l'eccezionale quantitativo di ossa rinvenute, era stato interpretato come luogo dello scontro tra romani e cartaginesi.<br>L'abitato in questione visse tra il VI e il III secolo a C., sovrapponendosi a un più antico insediamento neolitico e uno dell'età del Bronzo. A tale epoca storica appartiene anche il menhir, alto 3 m circa, che è stato scoperto a sud-ovest del villaggio àpulo.