La sede storica dei Musei Civici è oggi il polo centrale di una rete che include cinque sedi museali (oltre al palazzo dei Musei sono la Galleria Parmeggiani, il Museo del Tricolore, il Museo di Storia della Psichiatria e il Museo del Tempio della Beata Vergine della Ghiara), due sedi monumentali (la sinagoga e il Mauriziano), tre sedi espositive (Spazio Gerra, chiostri di S. Domenico e Officina delle Arti) e una biblioteca specializzata (Biblioteca delle Arti). È ospitata nell’ex convento dei Minori Conventuali e documenta le memorie della natura, dell’archeologia, dell’arte e della storia dell’intero territorio provinciale. La vicenda del palazzo dei Musei inizia nel 1256 quando i Francescani, per concessione del vescovo Guglielmo Fogliani, si insediano presso la chiesa di S. Luca e il contiguo Palazzo Imperiale, in uso come sede vescovile a partire dal 1195. La trasformazione da palazzo in convento avverrà qualche decennio più tardi. Nel corso dei secoli il convento prende forma, prima sviluppandosi su due piani e intorno a un grande chiostro porticato, quindi dotandosi di un grande spazio adibito a orto e circondato da un muro di cinta. L’aspetto con cui lo conosciamo ora è dovuto a un grande rifacimento nei primi decenni del Settecento. Durante le soppressioni napoleoniche palazzo dei Musei cessa di essere un convento e si trasforma in una caserma e stalla per cavalli, quindi in sede di istituzioni scolastiche. Solo a partire dal 1830 vi si allestisce la collezione privata di Lazzaro Spallanzani, prima tappa della completa destinazione a sede museale del palazzo completata nel 2014, con un intervento di complessiva riorganizzazione delle funzioni e con nuovi allestimenti. L’originale proposta vede la compresenza di teche storiche in perfetto stato di conservazione e di una radicale ridefinizione di spazi e funzioni compiuta dall’architetto Italo Rota nel 2014, tra l’altro con l’allestimento “Pièce unique” che evidenzia, per ognuno dei tre piani del palazzo, un capolavoro dei Musei. Nel 2015 è stato inaugurato un nuovo museo virtuale permanente, che immerge il visitatore nella Reggio romana, con il supporto di caschi immersivi, postazioni olografiche, proiezioni 3D. All’inizio del percorso di visita, nell’atrio, sono montati mosaici di età romana e pavimenti figurati (secoli XII-XIII) provenienti dal Duomo e da altre chiese reggiane. Nuove realizzazioni museali, tuttora in corso d’opera, modificheranno completamente l’assetto del secondo piano, che ospita attualmente collezioni archeologiche e artistiche, e garantiranno al piano terra nuovi servizi e attività.