Dal 1951 è ospitato all’interno dell’omonima villa donata al Comune di Genova (1946) da Matteo Luxoro che, rimasto senza eredi diretti, ne dispose la trasformazione in museo pubblico intitolato alla memoria di Giannettino, il nipote morto prematuramente durante la prima guerra mondiale. Immerso nel verde dell’ultimo tratto dei Parchi di Nervi, l’edificio è stato realizzato nel 1903 sul modello dell’architettura genovese sei-settecentesca; gli interni, decorati con stucchi e affreschi di gusto storicistico, sono stati da subito concepiti come preziosi contenitori in cui ambientare le raccolte artistiche costituite dalla famiglia – che tra i suoi membri annovera il celebre pittore Tammar Luxoro – a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Le preferenze di questi appassionati collezionisti riguardavano soprattutto l’ambito delle arti decorative, in particolare di produzione ligure, dei secoli XVII e XVIII. Tra le collezioni più importanti, presentate al pubblico in modo da suggerire l’aspetto di una dimora privata, quella di orologi notturni, figurine presepiali, acquasantiere e ceramiche. Di particolare pregio sono i preziosi mobili per lo più ricollegabili alla produzione locale settecentesca e la quadreria: tra le scene di genere e i dipinti di paesaggio spiccano alcune opere di Alessandro Magnasco, Antonio Francesco Peruzzini e Carlo Antonio Tavella, accanto ai numerosissimi ritratti di scuola genovese (il Mulinaretto) e alle marine di area nordeuropea. Nella raccolta di disegni e stampe, che comprende circa 200 pezzi, figurano Domenico Piola, Carlo Innocenzo Carloni, Antonio Bibiena e Marco Ricci. Degna di nota è inoltre la collezione di tessuti antichi che comprende mezzari stampati, merletti databili tra il XVI e il XIX secolo, gilet maschili finemente ricamati e un ricco campionario di stoffe in seta (damaschi, lampassi, broccati) sei-settecentesche.