All’interno della villa Durazzo Pallavicini ha sede il Museo civico di Archeologia ligure, che offre un ampio panorama sul passato più antico della regione: dai giganteschi orsi delle caverne che 80.000 anni fa svernavano nelle grotte durante i rigori dell’ultima glaciazione fino alle importanti città romane della Liguria e a Genova in particolare, come confermano le più recenti scoperte. Il percorso espositivo, dotato di numerosi supporti didattici, si snoda attraverso reperti di sensazionale importanza, quali le sepolture paleolitiche più cospicue e meglio conservate d’Europa, di cui la più antica, risalente a circa 20.000 anni fa, è detta del “Principe delle Arene Candide” per la straordinaria ricchezza del corredo; le tombe dei primi abitatori di Genova, databili al 500 a.C. e parti di una grande necropoli che ha restituito alla luce ceramica greca a figure rosse, bronzi etruschi, vasi di alabastro e vetro di produzione mediorientale; la prima delle statue-stele ritrovate in Lunigiana, enigmatiche presenze di eroi-guerrieri dell’età del Rame, fino alla Tavola della Val Polcevera (117 a.C.) che riporta, incisa nel bronzo, una sentenza del Senato romano sulla controversia territoriale tra Genova e la tribù dei Vituri Langenses. Ulteriore elemento di interesse è la preziosa ed eclettica raccolta del principe Oddone di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele II, che alla sua prematura morte donò a Genova più di 550 pezzi (ceramica, vetri, bronzi, gemme, sigilli, monete) d’artigianato artistico del mondo greco romano. Chiudono il percorso di visita i marmi romani (II secolo a.C. - V secolo d.C.) e la sala Egizia. Il museo organizza su richiesta itinerari tematici e laboratori all’interno dell’area di scavo archeologico simulato e dello “spazio grotta”, che prevedono anche la visita al Giardino botanico «Clelia Durazzo».