Vi conducono, dal Borgo, dapprima una strada interpoderale poi, al termine di questa, un viale che a sinistra porta alla zona degli uffici. Da qui si ha una visione generale dell’area urbana dell’antica Metaponto o, meglio, di quanto è rimasto dopo il sistematico spoglio delle costruzioni. Gli scavi degli ultimi decenni sono riusciti a rimettere in evidenza le strutture residue e sono state inoltre effettuate ricostruzioni di antichi edifici tramite il riutilizzo di pietre ed elementi originali trovati in situ. Nel parco, a destra è la «plateia», l’asse maggiore dell’insediamento; le strade perpendicolari che vi convergono segnano i confini delle insulae di abitazione, disposte a intervalli regolari, mentre all’estremità corre la cloaca che segue lo sviluppo della via. L’impianto urbano attuale è databile al IV secolo a.C. e sembra fotografare un’organizzazione urbanistica di epoca anteriore. Nell’area sacra sono stati messi in evidenza quattro luoghi di culto. Il tempio C è un semplice vano rettangolare, databile al 580 a.C., di cui sono rimasti qualche blocco squadrato e alcuni frammenti del rivestimento in terracotta. Al centro si notano gli straordinari resti del maggiore dei luoghi di culto del santuario urbano, il tempio ad Apollo Licio eretto in stile dorico verso la metà del VI secolo a.C.; nonostante ne sia stato ricostruito, con elementi superstiti, solo il fronte orientale, si riesce a riconoscere la pianta, con otto colonne sulla fronte e 17 sui lati lunghi, a racchiudere una cella lunga e stretta. È oggetto di studi sin da fine ’800, quando furono recuperate terracotte policrome che sono nel novero dei pochi esemplari di rivestimenti dei tetti templari arcaici della Magna Grecia. Il contermine tempio B, i cui frammenti di decorazione architettonica, conservati nel Museo nazionale nel borgo, recano l’iscrizione «Era», è ridotto a ben poca cosa; delle due fasi di costruzione, una risale al 570 a.C., l’altra al 530 a.C., e in entrambe il luogo di culto presentava, al posto delle colonne, un muro continuo, che rendeva la cella interna completamente buia. Del tempio D, infine, non resta ormai che la trincea di fondazione, ma, grazie al rinvenimento di numerosi pezzi erratici, si può asserire fosse di stile ionico, che risalisse al 407 a.C. circa e che fosse dedicato ad Atena. Procedendo lungo la «plateia» si va verso l’agorà, ove si distingue la costruzione del teatro a emiciclo, che nella seconda metà del IV secolo a.C. sostituì quello arcaico. Sul lato opposto della strada con la quale si accede al parco si stende il castrum romano, costruito con materiale tratto dai monumenti del santuario e realizzato tra l’agorà e le linea delle mura orientali probabilmente per ospitare la guarnigione romana durante la guerra annibalica del III secolo a.C. In questo settore, però, la frequentazione risale al VII a.C. e si spinge sino ai primordi del cristianesimo, epoca cui risalgono i resti di un edificio di culto con Battistero.