È il simbolo dell’autonomia che la cittadinanza riuscì sempre a conservare rispetto ai forti poteri esterni. Sia gli Asburgo (1291) sia i veneziani (dopo il 1508) confermarono gli statuti che affidavano il governo della città a un consiglio eletto dai pordenonesi, tra i cui membri il capitano asburgico prima e il provveditore veneziano poi eleggevano il podestà.<br>Il palazzo fu costruito tra il 1291 e il 1395 in laterizio con una loggia a tre archi acuti e due trifore gotiche lobate al piano nobile. Nel 1452, su disegno dell’Amalteo, il corpo centrale fu aggiornato al gusto rinascimentale: una balconata a balaustra è sormontata da un orologio astrologico lunare (XVI secolo) sopra il quale si imposta un dado che porta due mori in bronzo a battere le ore, fiancheggiato ai lati da due<br>aerei pinnacoli.