La villa è situata a una decina di chilometri da Perugia, lungo la via Pievaiola, che collega Perugia a Città della Pieve. L'origine è incerta: nella facciata della villa sono visibili le tracce di un edificio preesistente, forse una torre quattrocentesca, poi trasformata nel XVI secolo in casino di campagna da Giovanni dé Gregori, detto lo Zitolo. Nel XVII secolo il gentiluomo perugino Sperello Aureli edificò l'attuale dimora, realizzata sotto la direzione artistica di Costanzo Batta, erudito prelato della cattedrale di Perugia. Lo storico Annibale Mariotti, alla fine del Settecento, la descrive ormai completa di biblioteca, giardini e «altre ben intese delizie». Davanti alla villa, costruito su un terrazzamento rialzato rispetto al paesaggio circostante, vi è infatti un giardino all'italiana di forma rettangolare, con aiuole di bosso ornate da piante di agrumi contenute in grandi vasi di terracotta. D'inverno queste piante vengono portate in una grande arancera, costruita intorno al 1720. Un inventario del 1801 dice che nella serra si trovavano «dieci sedie di appoggio all'antica», informandoci così sull'uso dell'ambiente anche per ricevere ospiti. Di fronte all'aranciera si ammira una bella fontana settecentesca a forma di quadrifoglio, mentre sul lato opposto quattro tassi secolari, potati a forma di cubo, si fanno notare per l'altezza. Tra le aiuole un gruppo di tigli, piantati alla fine dell'Ottocento, testimoniano forse di una iniziale trasformazione di gusto all'inglese. Sullo sfondo un muro ornato di pinnacoli e ciambelloni di cotto delimita la vista sul bel paesaggio agrario retrostante. Da qui inizia la passeggiata, scandita dai grandi tigli che un tempo si prolungavano fino a un giardino di delizie, con panchine, nicchie e gruppi di alberi di cui restano solo testimonianze sulle mappe ottocentesche.