Giardino pubblico creato nel 1845 all’ingresso della città alta, nei pressi della porta Palermo, l’unica in parte conservata delle mura cinquecentesche. Vi si trovano resti di un edificio romano del sec. II d.C., forse la curia, e il campanile della distrutta chiesa di S. Giovanni Battista, risalente al sec. XVI. Qualche avanzo dell’anfiteatro romano (fine del sec. I d.C.) è visibile lungo la via che fiancheggia il giardino. Usciti dalla villa si incontra la quattrocentesca chiesa di S. Caterina d’Alessandria, con portale ogivale sormontato da rilievo; l’interno è rivestito di affreschi di gusto popolaresco attribuiti a Nicolò e Giacomo Graffeo (Storie di S. Caterina, sec. XV), con scritte in dialetto siciliano dell’epoca.