Con questo nome si indica il giardino pubblico, voluto dai Borbone a fine XVIII secolo e progettato da Carlo Vanvitelli sull'esempio dei grandi giardini francesi, che si allunga per oltre 1km tra la Riviera di Chiaia e via Caracciolo. Il parco a ridosso del lungomare, chiuso da una moderna cancellata che ingloba lampioni "a siluro" di Alessandro Mendini, è punteggiato di sculture neoclassiche di cittadini celebri, gruppi in marmo e fontane (secolo XVIII-XIX); quella detta delle Paparelle è formata da una grande tazza di porfido rinvenuta a «Paestum», mentre la fontana di Santa Lucia è una ricostruzione ottocentesca dell'originale (1606) di Michelangelo Naccherino e Tommaso Montani. Nel parco sorgono diversi edifici nascosti tra la vegetazione di eucalipti, tigli, platani e querce secolari: la Casina pompeiana, destinata nel 1880 a ospitare mostre d'arte, la grande Cassa armonica (1877) in ghisa e vetro per i concerti e la Stazione zoologica A. Dhorn con l'annesso Acquario.