È una preziosa dimora nobiliare quattro-seicentesca, che ha in parte conservato la decorazione originaria e gli arredi, per lo più settecenteschi.<br>Sono notevoli soprattutto il salone della Musica, con affreschi (1688) del bolognese Gian Gioseffo Dal Sole, e la sala dell’Alcova, con tappezzerie ricamate e letto a baldacchino.<br>Nell’appartamento monumentale trova spazio la Pinacoteca nazionale, importante raccolta formata, per la sua parte più antica, dalla donazione fatta nel 1847 da Leopoldo II. Sono rappresentati l’ambiente veneto (Miracolo dello schiavo, scuola del Tintoretto; Pietro l’Eremita, del Veronese; Ritratto virile, del Tintoretto), la scuola romana e meridionale (Battaglie, di Rosa da Tivoli), l’ambito lombardo e quello fiammingo. Centrale comunque il corpus dei maestri toscani: Beccafumi (Continenza di Scipione), Pontormo (Ritratto di giovinetto, forse Alessandro de’ Medici), Bronzino (Ritratto di Ferdinando I de’ Medici), Andrea del Sarto (La Vergine e S. Anna), Salimbeni, Ligozzi, Vignali.<br>Al secondo piano si visitano una raccolta di pittura lucchese otto-novecentesca (tra cui opere di Batoni, Tofanelli, Ridolfi, Marcucci) e una collezione di tessuti, paramenti e arredi fra ’700 e ’900.