Vi si arriva salendo lungo via Regina Margherita fino a piazza De Gasperi, il punto più elevato della cittadina. Edificata dai monaci vittorini di Marsiglia tra il 1089 e il 1102 su un cimitero paleocristiano e una preesistente chiesa bizantina a croce greca, la parrocchiale appare oggi profondamente trasformata da interventi successivi. Recuperata nelle strutture medievali superstiti (1967), è a pianta longitudinale, con aula a tre campate, transetto e presbiterio absidato; è coperta da volte a botte con una cupola all’incrocio dei bracci. Fu nel ’600, dopo il ritrovamento delle reliquie del santo, che si aggiunse all’aula la terza campata, mentre nel ’700 fu costruita l’attuale facciata tardobarocca. In una piccola nicchia nel vano destro del transetto si trova un grande reliquiario in legno intagliato e dorato che ne contiene uno più piccolo in argento dorato, creato nel XVII secolo per custodire le reliquie del corpo di Antìoco, il santo patrono. Al di sotto della chiesa si trovano la cripta e il nucleo principale delle catacombe. La cripta ospita il sarcofago-altare che ritiene abbia conservato le spoglie del santo ed è adornata con colonne marmoree recuperate da edifici di varie epoche. Catacombe sono state realizzate sfruttando per lo più i precedenti ipogei punici e modificandoli secondo le nuove esigenze, per cui sono caratterizzate da percorsi irregolari e intricati. La varia tipologia delle sepolture testimonia l’utilizzo per un lungo arco di tempo (secoli IV-VII). In alcuni punti possono percepire resti della decorazione dipinta che interessava, originariamente, molte delle tombe, come la parte inferiore della figura del Buon Pastore. In uno degli ambienti la tradizione colloca la cosiddetta camera del Santo, il luogo dove questi si sarebbe recato a pregare e morire di fronte ai soldati romani giunti per arrestarlo. La denominazione popolare stata certo influenzata dall’esistenza di un tipo di tomba diverso dai consueti, detto a baldacchino, con pilastri che si alzano sino alla volta e databile per gli studiosi fra i secoli V e VI. All’interno della basilica è allestito un museo che espone arredi paramenti sacri.