Pregevole raccolta d'arte inaugurata nel 1888 e donata dal principe al Comune come parte di un progetto di Museo artistico industriale napoletano che si ispirava a modelli francesi e inglesi e a esempi italiani (Torino). L'eterogeneità delle collezioni che annoveravano oltre 2000 prodotti artistici, più di 10 000 monete e medaglie, libri, pergamene e documenti d'archivio è stata gravemente danneggiata da un incendio appiccato dai tedeschi nel 1943, con la distruzione di molti dei pezzi, in parte poi sostituiti da nuove donazioni e depositi. Di particolare interesse è la sistemazione tardo-ottocentesca degli ambienti, articolati intorno a due grandi saloni al pianterreno e al prima piano. Tra le collezioni si segnalano le armi europee e orientali, i tessuti, la raccolta numismatica, le porcellane (centinaia di pezzi dalle migliori fabbriche italiane ed europee), alcune sculture (busto di Ferdinando IV di Borbone di Antonio Canova), dipinti di Bernardino Luini (S. Prassede) e dello Spagnoletto (Testa di S. Giovanni Battista e S. Maria Egiziaca), e il pavimento (1882) con lo stemma e le iniziali dei Filangieri, prodotto nelle officine artistiche del principe.