Costruito tra il 1630 e il 1690 e un tempo dimora dei Salis "Governatori e Podestà grigionesi in Valtellina", ha una facciata del tardo Cinquecento, fiancheggiata da due torri e con un bellissimo portale centrale barocco realizzato secondo un disegno dell'architetto G. Barozzi, detto il Vignola. Lateralmente al portale si possono notare due lapidi che ricordano altrettanti episodi legati al palazzo (la nascita del patriota del Risorgimento Conte Ing. Ulisse Salis nel 1819 e il passaggio di Giuseppe Garibaldi nel 1859, durante la marcia verso lo Stelvio). All'interno del palazzo è stato realizzato un percorso museale, al quale si accede attraversando il salone d'onore e che si snoda lungo 11 sale tutte recentemente restaurate e affrescate. Tra queste, in evidenza, è il famoso Saloncello, importante salotto di lettura e per diversi secoli anche luogo di incontro politico dei governi della Valtellina e che presenta un magnifico soffitto affrescato con prospettive architettoniche. Al centro della sala troneggia un imponente camino barocco con decorazioni in stucco raffiguranti le armi dei Salis e dei Wolkenstein. Di particolare pregio è anche l'apparato decorativo della camera delle "otto meraviglie" (o "camera degli sposi"), ubicata nella torre nord del palazzo. Di particolare interesse sono, inoltre, la cappella privata dedicata a S. Carlo Borromeo, elegante esempio di arte barocca e il raro esempio di giardino all'italiana in ambito alpino. Nel 2007 è stato completato l'allestimento di diverse sale del circuito che raccontano la storia della famiglia Salis attraverso documenti cartacei e importanti oggetti storici. Numerosi sono i pezzi d'arte, come i disegni di Antonio Caimi, il principale pittore valtellinese dell'Ottocento, e pitture del Settecento e dell'Ottocento