Comunemente chiamata di San Nazaro, rappresenta, insieme alla Basilica di Sant’Ambrogio, il più antico e insigne monumento della cristianità a Milano. Fondata da Ambrogio (vescovo tra il 374 e il 397) lungo la principale via di accesso alla citta subì, nei secoli, numerose modifiche architettoniche e decorative.

L’attento lavoro di Mons. Enrico Villa e le campagne di scavo permisero il recupero delle strutture originarie e la riapertura al pubblico di alcuni spazi particolarmente significativi: il museo-lapidarium, i sotterranei e all’area archeologica esterna.

Nel museo-lapidarium sono conservate diverse testimonianze materiali delle fasi più antiche della Basilica. Si ricordano: una ricca raccolta di epigrafi paleocristiane e un eccezionale piccolo Cristo crocifisso di epoca altomedievale.

Nei locali sotterranei è possibile vedere le murature originarie ambrosiane, che hanno permesso di ricostruire la pianta cruciforme con esedre semicircolari lungo il braccio trasversale. Sono inoltre esposti numerosi reperti romani (are, cippi, anfore, laterizi) ritrovati per lo più in situazione di reimpiego durante i lavori condotti da Mons. Villa nel secondo dopoguerra.
Nell’area archeologica esterna, si conservano interessanti testimonianze del cimitero che andò via via sviluppandosi intorno alla basilica (sarcofagi e casse in pietra), avanzi delle murature originarie e quattro antiche colonne in granito.