Il museo nasce grazie all'iniziativa di alcuni frati Passionisti che, all'interno del loro convento risalente al XV secolo, hanno costruito una nuova struttura atta a contenere opere di altissimo prestigio storico e culturale e per ospitare iniziative che promuovano la conoscenza e l'approfondimento della cultura africana in tutti i suoi aspetti. Dai Dogon del Mali agli Hemba del Congo, il museo possiede opere di ineguagliabile bellezza, tramandate nei secoli fino a oggi. La visita al museo è guidata attraverso la proiezione di un dvd su tre schermi sincronizzati, che si calano sul pubblico e attraverso il suono e le immagini coinvolgono il visitatore nelle atmosfere dell'Africa. I proventi che entrano dalle visite al museo vengono devoluti alle missioni africane della Tanzania, del Kenia e del Congo, regioni nelle quali i frati passionisti operano direttamente