Alle spalle del Foro, sulla destra, se ne riconosce la curva ovest, perché il resto dell'impianto pubblico è sotto la statale e nella vicina proprietà privata. Fu costruito tra il sec. I a.C. e il sec. I d.C. in un'area già interessata da edifici di divertimento (uno degli ambienti a ridosso della via Sacra è stato infatti interpretato come ginnasio) e nella quale i recenti scavi sono propensi a riconoscere il sito dell'agorà greca. Conferma tale ipotesi il ritrovamento di un luogo di riunione che fu in funzione da fine sec. V a.C. al 273 a.C, quando con la fondazione della colonia latina venne sotterrato. Alla fase greca dell'abitato rimanda anche il sacello ipogeo): racchiuso da un recinto rettangolare (sec. III a.C.) e coperto da un tetto a doppio spiovente, è datato, sulla base dei vasi bronzei e ceramici ora al Museo archeologico nazionale, alla fine del sec. VI a.C.; più incerta l'interpretazione di questo ambiente: per alcuni è un luogo di culto delle ninfe, per altri un «heroon», un monumento dedicato, dopo la distruzione di Sìbari, al fondatore della madrepatria di «Posidonia».