Si dispongono a ovest della strada statale 18, che, aperta nel 1829, condiziona l'estendersi dell'area indagata, e racchiudono soprattutto gli edifici religiosi e civili della colonia di Sìbari, che occupa due piattaforme calcaree a ridosso del mare - un tempo più vicino - organizzate su una maglia ortogonale a isolati stretti e lunghi. L'itinerario proposto ha inizio dalla porta della Giustizia, uno dei tre attuali ingressi all'area archeologica; i nomi convenzionali dei tre templi risalgono all'erudizione settecentesca.