Senza dubbio un luogo fuori dall'ordinario, un'antica dimora di famiglia riscopertasi osteria, di cui ancora oggi conserva gli arredi e le tradizioni. Gigino, voce narrante della tavola, tramanda le ricette della nonna: polpette di pane, carne alla pizzaiola, viccio servito nel maccaturo (il pane nel fazzoletto da cucina annodato), il vino sfuso, tutte tradizioni che ricordano le vecchie locande dei primi anni del dopoguerra, dove l'acqua come allora è sempre offerta al viandante. Prima di sedersi ognuno prende il bicchiere da sé nella credenza. A chi vorrà una bibita, troverà solo quelle che c'erano un tempo! Nel frigo infatti tutto ricorda il passato, anche le storiche etichette Spumador, Arnone e Peroni. Essere qui è come oltrepassare il portale di un'altra dimensione, in cui la vita precedente, a dispetto del tempo, ci riporta a cerimoniali domestici del costume italiano popolare