Palazzo Pepoli Campogrande "Nuovo", edificato per volontà di Odoardo Michele Pepoli, è la trasposizione in pietra del potere raggiunto dalla famiglia bolognese. Si tratta di una residenza signorile, moderna e sfarzosa, caratterizzata da un scalone monumentale decorato con ovali di Domenico Maria Canuti e sale elegantemente affrescate. Tra gli ambienti degni di nota si ricordano: il Salone d'Onore con il grande affresco l'Apoteosi di Ercole (eroe protettore della famiglia); la Sala di Felsina - a onorare Ercole Pepoli senatore nel 1683 - con la giovane fanciulla seduta su un cocchio trainato dai leoni alati di Venezia, mentre un putto la incorona con il corno ducale; la Sala delle Stagioni e la Sala dell'Olimpo (a firma di Giuseppe Maria Crespi) che rispettivamente si caratterizzano per il Trionfo di Ercole scortato in cielo dalle Ore e con le Stagioni. Di natura opposta alla naturalezza del Crespi è la sala curata da Donato Creti per esaltare la figura di Alessandro Pepoli con Alessandro Magno che taglia il nodo gordiano. La figura di Alessandro Magno, enfatizzato dal rosso vivo del mantello, è ripresa nei due medaglioni dorati alla base della volta con storie della vita del grande condottiero.

Il Palazzo, sede distaccata della Pinacoteca Nazionale, ospita una selezione della collezione Zambeccari. La collezione, con opere di Passerotti, Carracci, Sirani, Preti, Ricci (e altri) ha conservato un'identità integra e restituisce l'arredo di un palazzo aristocratico bolognese del Settecento.

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