È un piccolo borgo a prevalente economia silvo-pastorale, circondato da gole profonde e da brulli torrioni calcarei, in un paesaggio aspro e selvaggio appena ingentilito da piccole vigne impiantate tutt’attorno al paese con una paziente opera di terrazzamento. Da queste vigne si ricava un corposo vino rosso ad alta gradazione alcolica ricercato nei paesi del circondario. Il centro, che in passato ebbe una certa importanza tanto da conferire il nome alla più meridionale delle Barbàgie, conserva nella parrocchiale dell’Immacolata, risalente al XVI secolo ma rimaneggiata, il bel portale gotico originario. Fuori dall’abitato, presso un albergo, è visibile un gigantesco leccio secolare chiamato S’Ilixi ’e Dabbareddu.