Il nome deriva dal toponimo romano di “Cilianum”, a significare l’ubicazione dell’abitato sul ciglio destro del fiume, in posizione strategica lungo la “Via Tabularia” che, ortogonale alla via Emilia, si dirigeva verso sud e i valichi appenninici. Nel maggio 1990 un referendum popolare ha cambiato il nome del comune da Ciano d’Enza in Canossa (mantenendo invariata la sede comunale), proprio per sottolineare il legame con la contessa Matilde e i suoi castelli. Di un certo interesse anche le antiche borgate, o ville, del paese, ognuna con proprie caratteristiche: Carbonizzo e Taverne, Vico e Sottorio, presentano esempi di case in pietra del Sei-Settecento, case-torre con fregi architettonici, un mulino idraulico ancora attivo. Il circondario è punteggiato da caselli per la produzione e la vendita del Parmigiano Reggiano, che in questa prima fascia collinare è particolarmente pregiato; altre lavorazioni tradizionali riguardano la pietra arenaria e il vimini, giunco di fiume con cui si fabbricano cesti a livello artigianale.