Un trittico di ponti costruiti dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava lungo l’asse viario che collega Reggio e la Bassa emiliana, porta d’accesso alla città di studiato impatto scenografico, è diventato l’icona della Reggio Emilia contemporanea. Campate che superano in quello centrale (che scavalca l’Autostrada del Sole) i 200 metri, quote degli archi che raggiungono nei due laterali i 70 metri, la ragnatela dei tiranti d’acciaio a enfatizzare – con il bianco dell’insieme – l’effetto visivo di intelaiature di vela dispiegate sul piatto della Pianura Padana ( “le tre Vele” sono comunemente chiamati i ponti) sono gli elementi identificativi del progetto di Calatrava, destinato a essere completato dalla copertura del nuovo casello autostradale. Oltre che nel transito per gli snodi autostradali, possono essere ammirati, a piedi o in bicicletta, anche dalla cornice verde del vicino Bosco Urbano di San Prospero, egualmente battezzato Le Tre Vele in onore dell’architetto.