Dislocate su un antico asse viario di penetrazione est-ovest della Sicilia, Petralìa Sottana e Petralìa Soprana hanno antiche origini. Il sito venne probabilmente scelto per la posizione elevata con ampia vista sull'orizzonte fino all'Etna e per le favorevoli condizioni climatiche che ne fanno ancora oggi una delle zone più boschive dell'interno. L’antica Petra, attuale Soprana, è ricordata fin dal III secolo a.C., ma assurse a un importante ruolo amministrativo e strategico con gli arabi. I normanni, a partire dall'XI secolo, la fortificarono e la dotarono di fondazioni religiose. L'arresto dello sviluppo urbano dovuto all'emigrazione, avvenuto intorno al XVII secolo, consente di leggere quasi intatto il tessuto urbano di questi centri. Che entrambi gli insediamenti fossero dominio di famiglie aristocratiche lo dimostrano tutte e due le cittadine nella magniloquenza dei loro edifici privati e pubblici nonché in quelli religiosi, e nella ricchezza ostentata degli ornamenti. È il caso della chiesa Madre di Petralìa Soprana, di antica fondazione, ristrutturata dai Ventimiglia nel XIV secolo e successivamente ampliata e ornata all'interno con stucchi barocchi, ori e opere d'arte, tra cui un Crocifisso ligneo di fra Umile da Petralìa (XVII sec.) e una quattrocentesca statua della Madonna della Catena. Notevole anche la settecentesca chiesa di S. Maria di Loreto, nel sito dell'antica fortezza normanna, per le cuspidi in terracotta policroma dei campanili che incorniciano la facciata.