Fino al 1948, quando fu realizzata la strada che lo collegava a Succhivo, era un piccolo villaggio di pescatori, raggiungibile solo per mulattiera e, dal lido di Maronti, per un sentiero. Le case colorate e le stradine strette si aggrappano alla costa, affacciando interamente sul mare; una lingua di terra lo collega all'omonimo isolotto di lava trachitica, sormontato dai ruderi di una torre, dando luogo a due baie che contribuiscono alla singolare bellezza del luogo. Meta di un esclusivo turismo balneare e termale, di sera si anima grazie ai numerosi bar, ristoranti e negozi sparsi per le stradine chiuse al traffico. Per un sentiero a est si raggiunge il lido di Maronti, da dove si può andare a Cava scura.