Poco prima della sorgente di Su Gologone si apre sulla destra una strada sterrata, segnalata da cartelli turistici, che si inoltra in questa magnifica valle, consentendo di raggiungere vari siti di eccezionale interesse. Si procede fra massicce dorsali calcaree articolate in una serie continua di gole, crepacci, guglie e paurosi inghiottitoi, ricche di testimonianze preistoriche. Nella valle si aprono gli ingressi di alcune suggestive grotte di esclusivo interesse speleologico. Fra queste, Sa Oche (‘la voce’), che pare derivi il nome dal rimbombo delle sue acque sotterranee, e Su Bentu (‘il vento’), tra le più lunghe d’Italia. Le due grotte, ricche di laghetti sotterranei e collegate fra loro, costituiscono un interessantissimo fenomeno carsico. A breve distanza, più a sud, e attrezzata per le visite, si apre la grotta detta di Corbeddu, che deriva il nome da un famoso bandito ottocentesco che la utilizzò come rifugio; scavi recenti vi hanno portato alla luce importanti materiali paleontologici e resti umani risalenti a un periodo compreso tra 11000 e 7000 anni a.C.