Il paese ha un passato di centro minerario: tra XV e XVI secolo vi giunsero minatori tedeschi per lavorare allo sfruttamento di giacimenti di rame argentifero. Dagli immigrati discendono buona parte della popolazione attuale e il dialetto locale, d’origine carinziana. Interessante è il piccolo Museo della Grande Guerra.
Poco oltre Timau si trova il Fontanòn, una sorgente carsica del But. Sopra questa si aprono le grotte di Timau, un sistema di cunicoli che serviva le vecchie miniere. Da qui il paesaggio si fa via via più aspro e la strada s’inerpica verso il passo di Monte Croce Carnico (m 1360), sul confine con l’Austria. Nelle vicinanze tre iscrizioni romane (II-III secolo) danno traccia della «via Iulia Augusta», la strada che salendo dall’Adriatico valicava qui lo spartiacque alpino.