l paese mantiene la sua storica vocazione agricola e tracce dell’importanza che rivestiva per i vescovi della diocesi di Concordia, che vi costruirono il castello dove spesso risiedevano. Ne rimangono due torri con un complesso di edifici, detto borgo Castello. Tra il 1669 e il 1704 i nobili Attimis vi fecero erigere una villa (ora dei Piccolomini); di fronte sono i palazzi Agricola e Bozza, cinquecenteschi.
Nel coro della vecchia chiesa parrocchiale di S. Andrea, spiccano splendidi affreschi dei primi del XVI secolo attribuibili a Gianfrancesco da Tolmezzo. Di rilievo è il santuario della Madonna (primi del XVII secolo), raro esempio di architettura barocca nella regione: semplice, con pianta circolare all’esterno e ottagonale all’interno, presenta un soffitto ligneo intagliato e dorato con dipinti di Antonio Carneo; nel presbiterio un notevole soffitto a stucco.
Nei pressi del santuario un’indicazione stradale segna la via che conduce in aperta campagna alle fonti di Venchieredo, luogo celebrato da Ippolito Nievo: riconquistato ai campi, che l’avevano cancellato, i boschetto che fa cornice alla sorgente è un piccolissimo quanto suggestivo parco letterario.