Nessun dubbio che il ponte della Maddalena sia il più antico tra quelli che scavalcano l’Entella: la sua costruzione venne ultimata prima del 1210. Alle 13 arcate originarie se ne aggiunsero nel 1428 altre quattro; numerosi i rimaneggiamenti successivi, l’ultimo dei quali compiuto nel 1887. Presso la testata orientale sorge il santuario di Nostra Signora del Ponte, ampliamento datato 1492 di una cappella costruita 50 anni prima. Il rifacimento del 1898-1903, però, ha lasciato ben poco della costruzione originaria: ne rimangono gli affreschi in facciata (Madonna della Misericordia) e controfacciata (Strage degli Innocenti), gli uni e gli altri attribuiti a Lorenzo Fasolo.
In un contesto ambientale all’insegna di una disordinata espansione edilizia, che vede San Salvatore dei Fieschi ormai unito senza soluzione di continuità a Lavagna, ecco spuntare, su un’altura alle spalle dell’abitato moderno, lo spettacolare complesso di edifici raccolti intorno alla piazza del borgo antico. Seconde case e ipermercati distano poche centinaia di metri, ma la sensazione è di trovarsi molto lontano sia nello spazio che nel tempo, in un’atmosfera di sacralità. La piazza è intitolata a Innocenzo IV, che nel 1245 avviò la costruzione della Basilica dei Fieschi.
Di fronte alla Basilica, la chiesa settecentesca, parimenti dedicata a san Salvatore, è fiancheggiata sulla destra dal Palazzo comitale costruito dai Fieschi intorno al 1252: pur in condizioni di parziale degrado (l’edificio, devastato dai saraceni nel 1567, subì ripetuti rimaneggiamenti in epoca successiva), rivela la propria nobiltà nella listatura a fasce bianche e scure dell’ordine superiore, nonché nelle arcate ogivali (murate) del sottostante portico.