Il teatro Massimo, uno dei più ammirati nell’Europa di fine Ottocento, è rappresentativo degli anni in cui la città andava in cerca di una nuova identità, sotto l’influenza della recente unità nazionale e dei modelli della belle époque. Anche il mondo delle arti risentiva di questo clima, grazie a personalità e imprenditori illuminati, come i Florio, che contribuirono generosamente alla realizzazione del teatro. Il debutto avvenne il 16 maggio 1897, con il Falstaff di Verdi. Come la sera dell’inaugurazione, il pubblico viene anche oggi accolto nel foyer da una profusione di specchi e stucchi, prima di entrare nella suggestiva sala a ferro di cavallo, dominata dai toni del rosso e dell’oro. Sulla platea si affacciano cinque ordini di palchi e una galleria per un totale di oltre 3000 posti, mentre al piano nobile, nei ridotti dei palchi, si aprono la Sala Pompeiana e la Sala degli Stemmi, in origine destinate al gioco e alle chiacchiere mondane.