Arrivati a San Candido, può accadere di notare, con sorpresa, che il fiume scorre nella direzione opposta a quella cui ci si abitua risalendo la valle da Bressanone. Il fatto è che la sella di Dobbiaco, impercettibile per chi vi passa in automobile, è uno spartiacque: la Rienza, che scende dalla valle di Landro e piega verso ovest, attraverso Isarco e Adige è tributario del Mediterraneo; la Drava, che nasce nelle vicinanze della sella e bagna San Candido, confluisce nel Danubio che sfocia nel Mar Nero. La sella di Dobbiaco divide perciò due valli, che tuttavia portano lo stesso nome. Proseguendo verso est per la val Pusteria percorsa dalla Drava (cosa che si può fare benissimo anche sulla ciclabile che raggiunge e supera il confine, in direzione di Lienz e Maribor), si incontra Versciaco/Vierschach, con la chiesa di S. Maddalena affrescata da Simone da Tésido e con due pale di Francesco Unterperger. Più avanti è Prato alla Drava/Winnebach, ultimo paese italiano della valle. La tardogotica chiesa di S. Nicolò, isolata su un'altura, segna il confine con l'Austria.