Polo della ‘terra dei mobilieri’, è meta di visite anche per il Museo d'Arte contemporanea e per l’ex casa del Fascio (1938), architettura razionalista di Giuseppe Terragni, situata nella centrale piazza della Libertà e oggi sede di spettacoli ed eventi culturali. A testimoniare la vocazione della città per il mobile sono soprattutto il vecchio complesso del mobilificio Paleari (1896), e la Biblioteca del Mobile e dell'Arredamento, unica nel suo genere in Italia. L'etichetta 'distretto dei mobili' porta a sottovalutare il ricco patrimonio storico-architettonico dei dintorni di Lissone. A Desio si visitano la parrocchiale dei Ss. Siro e Materno e villa Tittoni Traversi, bella residenza tardoneoclassica con apporti del Piermarini e restauri di Luca Beltrami nel 1903. A Cesano Maderno il seicentesco palazzo Arese Borromeo esemplifica il passaggio dalla residenza tardorinascimentale a corte chiusa alla villa barocca di rappresentanza. Seveso custodisce una interessante Villa Bianca. Seregno è un grosso polo industriale nato dall'aggregazione di corti rurali; ha tradizioni produttive che risalgono almeno al '500. Altro nodo centro di mobilifici è Meda, la cui storia si identifica in gran parte con quella del millenario cenobio femminile di S. Vittore, costruito nel medioevo e soppresso in età napoleonica. Nella parte alta dell'abitato ne resta l'oratorio, del primo '500, con affreschi coevi e una pala del Cerano all'altare maggiore. A Lentate sul Seveso, il gotico oratorio di S. Stefano (1369) conserva affreschi anonimi del tardo '300 della migliore tradizione lombarda.