Alle porte di questo villaggio circondato da vaste estensioni di campi si trova un insospettato e quasi integro castello, oggi proprietà privata e trasformato in azienda agricola ma ancora provvisto di fossato, rivellino, torri, merli e beccatelli. La rocca è legata a un truce fatto di sangue: il 24 luglio del 1406 Cabrino Fondulo, uomo d’armi senza scrupoli, vi accolse come ospiti i Cavalcabò, signori di Cremona, e nottetempo li sterminò per impadronirsi della città.