Il piccolo abitato deve il proprio nome all’abbazia di S. Salvatore a Settimo, documentata a partire dal 998 e fortificata nel ’300.
Il complesso conventuale crebbe di dimensioni e d’importanza con i Cistercensi, che lo ressero dal 1236 fino al 1782, quando fu soppresso e in parte privatizzato.
Della badia rimangono tratti del sistema difensivo, infrastrutture agricole, gli edifici monastici attorno a due chiostri.
Un campanile a base esagonale (ricostruito nel 1959) affianca la chiesa (della fine dell’undicesimo, rimaneggiata); nell’interno, a tre navate con soffitto a capriate, affreschi del Ghirlandaio (Annunciazione, tondi nel presbiterio) e di Giovanni da San Giovanni.