Il convento, impostato su un chiostro con giardino, si notano il settecentesco refettorio, con grandi tele alle pareti, e la chiesa, già appartenente al lebbrosario ma ricostruita nel 1883 dopo un incendio. Il complesso ospita una Biblioteca ricca di circa 45.000 volumi, una celebre tipografia plurilingue attiva dal 1796, un museo con dipinti (al soffitto del vestibolo, affresco di Giambattista Tiepolo), reperti archeologici tra cui una mummia del XV secolo a.C., cimeli e un Tesoro di oltre 2000 manoscritti armeni, alcuni miniati. Una sala è dedicata a George Byron, che nel convento soggiornò per lunghi periodi. Intorno, l’isola è tenuta a orti e giardini.