In via Grimaldi al N. 89, la chiesa venne scoperta nel 1997 ormai completamente nascosta da secoli di sovrapposizioni edilizie e ristrutturazioni interne. Nonostante questo, la struttura, che risale all’XI-XII sec., è ancora ben conservata: presenta un’aula rettangolare destinata ai fedeli e un presbiterio per i ministri del culto, con abside a calotta emisferica, nel cui semicerchio sono scavati sedili nella pietra. Un ciclo pittorico di ispirazione bizantina, anche se eseguito in età medievale avanzata, occupa il catino dell’abside, alle spalle dell’altare: un Cristo assiso sul trono tra due coppie di angeli, racchiuso in una mandorla, soggetto iconografico abbastanza noto in Sicilia e con qualche analogia con il Pantocrator del Duomo di Cefalù, opera dei mosaicisti della corte normanna. Oltre a Cristo, sono raffigurati San Pietro e la Mater Domini, lacunosa nella parte inferiore.