Posta al confine tra Lazio e Umbria, la cittadina, erede dell'etrusca «Horta», domina un tratto della valle del Tevere dall'alto di uno sperone tufaceo. La località fu abitata fin dalla preistoria e gli etruschi vi comparvero almeno dall'inizio del IV secolo a.C. (a quell'epoca risale la necropoli del colle di S. Bernardino). Orte fu presa dai romani verso la fine dello stesso secolo e fino al crollo dell'impero conservò notevole importanza quale nodo delle comunicazioni terrestri e fluviali verso Roma. Tra XII e XIII secolo i ceti mercantili emergenti riuscirono a istituirvi un libero Comune, cui seguì la costituzione di contrade e di confraternite. Nel '600 divenne sede di governatorato pontificio. La ferrovia la raggiunse già nel 1864, e nel 1922 la stazione fu il principale punto di concentramento da nord per la marcia fascista su Roma. Durante la seconda guerra mondiale l'abitato subì sessanta bombardamenti aerei.