Della città, che era importante membro della dodecàpoli (confederazione) etrusca, si sono conservate nell'area archeologica di Vulci poche tracce degli edifici civili, risalenti soprattutto all'età romana, ma il primo insediamento nell'area risale al protovillanoviano (X secolo a.C.). Vulci nacque per fusione di villaggi preesistenti attorno all'VIII secolo a.C., probabilmente anche per stimolo dei rapporti con il mondo greco e per la spinta costituita dai commerci. Il momento di massimo splendore fu tra il VII e il VI a.C., e nuovamente, dopo la crisi seguita alla sconfitta etrusca del 474 a.C., nel IV a. C. La sottomissione a Roma (280 a.C.) segnò l'inizio della decadenza di Vulci; il trasferimento della sede vescovile a Castro e le scorrerie saracene del X secolo ne causarono il definitivo abbandono.